Bruciate la strega – Maria Cristina Grella

Una splendida ricostruzione, che ha come unico difetto la brevità!

“Bruciate la strega” ha come pregio pricipale la ricostruzione storica, le ambientazioni, le descrizioni.

Perugia: la torre degli Sciri vista da via dei Priori

Il contesto burrascoso della Perugia del basso Medioevo (siamo nel 1375) con tanti attori e scontri durissimi sulla pelle dei più deboli, è descritto in una nota introduttiva ed è, si può dire, il fattore scatenante dell’intreccio: che ha come avvio l’accusa di stregoneria mossa da un potente signore cittadino contro una moglie scomoda.

Poco importa se la donna ha confessato e conferma la versione dei suoi accusatori, suo marito e l’abate del vicino e altrettanto potente monastero, di fronte al capitano di giustizia. Giovanni Galeotto, ufficiale acuto e anche insospettabilmente empatico nei confronti del sesso femminile, capisce subito che quella contro la giovane è una montatura odiosa.

Ma cosa nasconde? E chi verrà avvantaggiato dall’esecuzione della povera Ginetta?


Fredegonda fa giustiziare Ennio Mummolo e alcune donne accusandole di stregoneria per aver avvelenato il figlio Teodorico – miniatura dalle “Chroniques de France ou de Saint-Denis” – fonte: lastoriaviva.it

(Va ricordato che la cosiddetta “caccia alle streghe” è un fenomeno complesso che ha la sua massima diffusione nel periodo della Controriforma e nel Seicento. I giudici e l’inquisizione medievale trattavano gli affari di stregoneria con più cautela di quanto siamo oggi portati a ritenere, e molti di loro erano perfettamente consapevoli che si trattasse di “credenze”: il crimine era spesso quello del sortilegio o del danno comprovato, mentre la mitologia del patto col demonio arriva più tardi. )

Le scoperte arrivano presto, non c’è nulla di davvero nascosto in questa storia, nulla che già non si sappia: la cosa difficile non è capire, quanto denunciare, dichiarare a gran voce il fatto che si tratta di un’ingiustizia e fermarla, impedendo che degli innocenti, anzi, delle innocenti, vengano straziate da meccanismi di potere più grandi di loro e assolutamente privi di ogni riguardo nei confronti dei più deboli.

Tutto questo raccontato senza retorica, ma mostrando gli accadimenti e seguendo Galeotto nei suoi giri in città, nei suoi gesti, nelle sue riflessioni.
Galeotto è un personaggio pratico, appresso a lui non ci perdiamo in chiacchiere, solo ogni tanto apprezziamo un suo moto di umanità verso le vittime, e di affetto nei confronti della sua famiglia. Galeotto ha una moglie che stima, Biancofiore, e due figlie che ama. E questo suo amore non è in contraddizione con la figura di “uomo medievale”, anzi vi si accorda.

Galeotto, certo, è uno del suo tempo, che si muove bene e conosce il potere; ma allo stesso tempo è un essere umano che trova nell’amore il motivo per andare oltre la sovrastruttura culturale e restare presente al senso di giustizia. In lui c’è una pietas umana che, lo sappiamo bene anche leggendo le fonti dirette di ogni tempo, non ha epoca, ma può sempre essere coltivata nel nostro cuore.

Le torri di Perugia in un affresco di Benedetto Bonfigli

Come ho detto in apertura, la brevità del racconto è il suo unico difetto, e si chiude con la voglia di leggerne ancora. Per questo ho acquistato anche un altro racconto di Grella, sempre con Galeotto protagonista e Perugia come ambientazione: “Il potere del sangue”. Poi vi farò sapere com’è!

Tornando a questo “Bruciate la strega”, lo consiglio in particolare a chi ama le ambientazioni medievali, com’è ovvio. L’intreccio poliziesco è meno preponderante, un po’ a causa forse dello spazio, un po’ perché appunto il “giallo” è più che altro un pretesto, un modo per far emergere sin da subito una denuncia forte. Il che è poi l’intento dei migliori gialli 🙂 ma forse potrebbe scontentare quache appassionat* di indagini ingarbugliate.

Maria Cristina Grella

Sullo sfondo storico (che poi mero sfondo non è, questa storia nasce proprio da lì, non sarebbe potuta essere la stessa in un altro contesto) nessun dubbio: Maria Cristina Grella tratteggia benissimo una Perugia coperta di neve e infiammata dalla guerra comunale, senza pedanteria, ma con grande competenza, colore e dinamismo.

Un ultimo apprezzamento alla collana: History Crime di Delos Digital è davvero un bel contenitore di storie che consiglio a tutti di scoprire: sono in ebook, dunque possiamo godere di viaggi nel tempo al prezzo di un caffè. Beviamone, dunque! 🙂

[Se ti è piaciuto questo post, dai una chance al mio romanzo: “La cospirazione dell’inquisitore”, Fanucci editore)

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